In Inghilterra, come può leggersi sul sito del Ministero della giustizia, a far data dal prossimo 6 aprile 2011, le coppie in procinto di separarsi dovranno valutare, nel quadro di un nuovo protocollo concordato con la magistratura, se la mediazione possa essere un modo migliore di risolvere la loro controversia rispetto alla lite in tribunale.
Questa valutazione di norma avviene mediante una sessione informativa obbligatoria in cui entrambe le parti possono scoprire cosa può offrire la mediazione e cosa può accadere nel processo al fine di decidere consapevolmente quale strada intraprendere (con con un costo che potrebbe raggiungere £140).
Una ricerca dimostra che la mediazione può costare un quarto di quanto necessario per la procedura in tribunale e richiede un quarto del tempo necessario per ottenere una sentenza.
Interessante notare che i due terzi dei costi sono finanziati con fondi pubblici.
La durata della mediazione è, infatti, di 110 giorni rispetto ai 435 giorni per i casi che finiscono in tribunale. (Fonte: NAO Rapporto sull’assistenza giudiziaria e la mediazione, marzo 2007).
La mediazione è spesso più economica rispetto al tribunale. I dati forniti da Legal Aid casi mostrano che il costo medio per cliente è £ 535 rispetto a £ 2.823 .
I dati ufficiali per le mediazioni legalmente assistite mostrano che i casi risolti fuori dal tribunale sono passati da 400 all’anno nel 1997 a quasi 14.600 nel 2009.
Il Ministro della Giustizia Jonathan Djanogly ha dichiarato:
“Quasi ogni volta che si chiede a qualcuno se la loro battaglia per il divorzio attraverso i tribunali è valsa la pena, la loro risposta è no. La mediazione è l’alternativa più veloce, meno costosa e meno traumatica, in particolare per quanto riguarda i bambini.
Certo, riconosco che la mediazione non sarà la miglior soluzione per tutti. Non sarà gradita a coloro che vorrebbero essere liberi di esplorare altre strade tra cui quella verso il tribunale o nei casi di violenza domestica o quando occorre provvedere alla protezione dei bambini. In tali casi la via giudiziaria non sarà ostacolata e le parti potranno agire direttamente in tribunale“.
Questa una “libera” traduzione e sintesi della notizia pubblicata ieri anche dalla BBC.
Legge Vs. protocollo, verrebbe da dire 😉
Due approcci e soluzioni differenti che però sembrano condividere un dato comune: la preoccupazione dello Stato per un recupero d’efficienza del sistema giudiziario (su scale assolutamente diverse, please…) e la promozione di una cultura per la soluzione negoziata di una controversia.